BILANCI
L’Intensivo sull’Essere Consapevole è una macchina perfetta, collaudata nel tempo da pionieri che sono arrivati prima di noi, che ci permette in tempi velocissimi (tre giorni) di spostare il velo delle interpretazioni che sta davanti ai nostri occhi e vedere la verità. Non solo, di esserlo. L’Intensivo si avvicina a grandi passi: faremo un lavoro grandissimo in questi 3 giorni, io metterò tutte le mie risorse personali e le conoscenze che ho, tutta la mia energia in questo Intensivo per accompagnarvi in un grande viaggio, sicuramente il viaggio di maggior valore per ogni essere umano: “SCOPRIRE CHI SONO IO”. Per alcuni è una spinta innata, altri addirittura non ne possono fare a meno. A tutti è richiesto dalla vita, per come è fatta (che poi tutti riescano a sentirlo, fra i molteplici solleciti, tensioni, stimoli che arrivano, è un altro paio di maniche). Lo scopo vero della vita è diventare più consapevoli, e se possibile riunirsi a quell’Uno che è senza tempo e senza spazio. E’ come siamo fatti! Dice un proverbio zen, poco compreso, impossibile da comprendere per chi non ne ha fatto esperienza: Prima è una montagna; poi non è una montagna; poi, alla fine, è di nuovo una montagna. Ma quanto ci costa? E cosa guadagno? Siamo abituati a fare sempre dei bilanci, lo facciamo in ogni occasione, sembra che non possiamo farne a meno. E quindi siamo spinti a farlo anche per l’eventuale partecipazione a un Intensivo. Alcuni costi sono visibili, altri non sempre riconoscibili ma nondimeno presenti. Ecco dei possibili costi nel partecipare a un Intensivo: quello economico, la quota di partecipazione che chi partecipa paga, la benzina per il viaggio, per qualcuno l’autostrada. Aver preso un giorno di ferie per qualcuno? Un investimento di tempo, energia, impegno, attenzione totalmente dedicati alla ricerca, senza alcuna garanzia del risultato. E ancora nessun contatto con il mondo esterno per tre giorni. Rinunciare a molte tossine nelle quali siamo immersi quotidianamente e, spesso, inconsapevolmente. Il coraggio di sedersi di fronte ad un altro. Il tremore che a volte coglie chi affronta il proprio mondo interiore. La paura del giudizio e la disponibilità a smettere di giudicare gli altri. Per alcuni si tratta di costi così elevati da portare alla considerazione (più o meno consapevole) che è meglio non affrontare la prova. Tutti coloro che partecipano dopo un po’ scoprono con meraviglia che molti di quelli che sembravano costi sono invece benefici: la bellezza e il bisogno di dedicare 3 giorni a se stessi, non essere assorbiti costantemente dalla tv, dai social, non essere bombardati di stimoli esterni. Tolte le prime tossine e le prime barriere com’è appassionante investire tempo ed energia a indagare e scoprire la propria natura più intima: chi sono io veramente? Come si diventa arguti potendo affinare la propria capacità di attenzione, di comprensione e di ascolto. Un laser vivente, mi scrisse in una condivisione un partecipante! C’è una leggerezza “bastante” nel vivere con meno tossine, con qualcuno che si prende cura del cibo, del tempo, dell’organizzazione, in una condizione relazionale talmente elevata da far cadere come birilli, ad uno ad uno, progressivamente tutti i giudizi. Com’è ispirante aprire la porta che collega la mente intuitiva con tutto ciò che è sottile ed elevato. Il viaggio verso se stessi è insieme una grande sfida e un grande anelito dell’uomo. Detto questo le conquiste a cui aspira chi si iscrive ad un Intensivo vanno oltre il tipico approccio da triste contabile costo/beneficio. Si accede ad un piano dove non esiste più, dove la dualità man mano diviene sempre più un vecchio modo, obsoleto, di impattare con la Realtà, e impallidiscono i confronti e i bilanci, per lasciare spazio ad un’atmosfera rarefatta di stimoli contrapposti che ci permette infine di riposare nella natura eterna e immutata dell’Essere. Ringrazio chi mi ha presa per mano e mi ha portato al mio primo Intensivo proprio nel week end di Pasqua di 10 anni fa. Ringrazio il mio Maestro perché con amore infinito per l’Intensivo e tanta cura verso di me mi ha trasmesso l’arte di accompagnare il ricercatore che si iscrive, ignaro per lo più di cosa lo aspetta, dentro qualcosa di ineffabile, una conoscenza viva, che trascende la conoscenza stessa per diventare la Verità che tutto sostiene, quello cui l’umanità tende ma fa fatica a raggiungere.